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Gian Angelo Bellati
Presidente Movimento Venezia Autonoma

Cari amici veneziani,

          il primo round va ai sostenitori del no e dell'astensione, ma è una vittoria di Pirro

È infatti chiara la volontà della Venezia centro storico, della zona insulare e dell’Estuario di avere un proprio comune, che per queste zone vuol dire la salvezza dall'esodo demografico, la salvezza dal turismo giornaliero fuori controllo e anche una migliore gestione dell'ambiente, ad iniziare dall' inquinamento, dagli scavi dei canali, dalle grandi navi, dal problema fuori controllo delle acque alte nella Venezia lagunare.

Nelle isole da più di 50 anni si stanno aspettando soluzioni, ma le soluzioni non arrivano e questo con grande imbarazzo per tutti noi a livello internazionale, perché Venezia è patrimonio dell'umanità, patrimonio mondiale

Siamo quindi sotto la lente di ingrandimento di tutti coloro che all'estero amano Venezia, la sua bellezza, la sua storia.

Torneremo quindi in Regione a chiedere l'applicazione dell'articolo 6 comma 3 della legge regionale 25 1992 per ottenere lo scorporo dal grande comune unico della realtà Veneziana.

Noi abbiamo come obiettivo la salvaguardia fisica e socioeconomica della città, cosa che doveva essere fatta dalla legge speciale ma non è ancora stata attuata.

Venezia è solo stata sfruttata e i primi a pagare sono stati i residenti che hanno dovuto lasciare la città: ben centomila nell'arco degli ultimi 40 anni.

Un numero enorme e noi abbiamo l’obbligo di contrastare questa tendenza drammatica che ci porterà ad una cittadina che nell'arco di 10, al massimo 20 anni, sarà ridotta ad avere 15/20.000 residenti.

Dobbiamo tutto questo ai nostri figli, alle future generazioni, ma anche ai nostri antenati che per creare Venezia si sono sacrificati spargendo il loro sangue e consegnandoci quella che è universalmente riconosciuta come la città più bella del mondo, erede di una cultura millenaria che merita rispetto ed il massimo sforzo per la sua conservazione.

Dobbiamo questo primariamente ai veneziani ma anche al Veneto e all’Europa e arriviamo a dire a tutto il Mondo che, come noi, vuole una Venezia improntata alla sostenibilità, aperta come nel passato alle relazioni ed ai commerci.

La nostra azione non si esaurirà presso le istituzioni nazionali e regionali, perché puntiamo a risvegliare l’attenzione su Venezia per ottenere una tutela internazionale, con un sistema di deroghe che aiuterà le imprese e, sull'onda delle dichiarazioni della Presidente neoeletta della Commissione Europea, la tutela dell'ambiente e la difesa dell'ecosistema lagunare.

Ringrazio con il cuore chi ci è stato vicino durante questa difficile campagna referendaria, chi ci ha supportato ogni giorno, e rassicuro tutti che noi ci siamo e che siamo pronti e determinati ad affrontare il secondo round senza paura o timori reverenziali.

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Duri i banchi!

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Gian Angelo Bellati

Presidente Movimento Venezia Autonoma

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